Disturbi del comportamento alimentare
I disturbi del comportamento alimentare sono delle durevoli e significative alterazioni del rapporto con il cibo. Sono patologie importanti: non si tratta dunque di transitorie e banali modificazioni dell'alimentazione legate a situazioni particolari.
I disturbi del comportamento alimentare si dividono in tre disturbi specifici (alcuni di questi possono anche coesistere): Anoressia nervosa, Bulimia nervosa e Obesità psicogena.
Anoressia, bulimia e obesità sono gravi patologie che si servono del corpo per esprimere una sofferenza profonda.

Anoressia nervosa
La presenza di Anoressia è caratterizzata da:
  1. rifiuto da parte del soggetto di mantenere il peso al di sopra o a livello del peso minimo normale per l’età e la statura;
  2. intensa preoccupazione di guadagnare peso, anche se si è in sottopeso;
  3. alterazione significativa della percezione personale che il soggetto ha del peso e della forma del proprio corpo;
  4. per le donne è perdita del ciclo mestruale (amenorrea) per almeno tre cicli mestruali consecutivi.
Bulimia nervosa
Le caratteristiche principali del disturbo sono:
  1. ricorrenti episodi di abbuffate alimentari che sono contraddistinti dal mangiare in un breve periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che viene considerata normale, e dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio;
  2. presenza di condotte compensatorie, di comportamenti finalizzati al controllo del peso derivante dalle abbuffate (vomito autoindotto, lassativi, diuretici, intensa attività fisica);
  3. abbuffate e le condotte compensatorie si verificano in media due volte alla settimana per tre mesi;
  4. i livelli di autostima sono fortemente influenzati dalla forma e dal peso del proprio corpo.
Obesità psicogena
Questa consiste nell'avere un peso superiore del 20% rispetto a quello ideale. L'obesità psicogena, diversamente dall'obesità cosiddetta semplice, si basa su importanti fattori psicologici. Solo raramente è una conseguenza di disfunzioni metaboliche. Nell'obesità psicogena la persona sviluppa una dipendenza dal cibo con modalità differenti rispetto alla bulimia. Il soggetto obeso assume enormi quantità di cibo, non lo vomita, e spesso lo sceglie con cura. Il grasso costituisce una sorta di barriera che sembra proteggere dalle emozioni e dalle relazioni con gli altri. Il bambino e l'adolescente obeso, in particolare, sono oggetto di derisione da parte dei coetanei dai quali non riescono a difendersi. Questo sarà causa di depressione e di un conseguente aumento dell'obesità.

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